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… 98 anni fa …

… nasceva Alan Turing, ovvero colui che, con il cosiddetto “Test di Turing”, ipotizzò il concetto di “macchina pensante”, definendo per primo, di fatto, le basi dell’intelligenza artificiale.

Turing, fra l’altro, nella sua non lunga vita (morì suicida nel 1954), fu uno dei principali matematici del novecento,  dimostrando l’impossibilità di uno dei più importanti problemi matematici del novecento (il Secondo Problema di Hilbert o “Entscheidungsproblem“, problema della decidibilità dei sistemi matematici) concependo, nel 1936, la Macchina di Turing, una macchina a stati finiti capace di rappresentare con ogni funzione calcolabile.

Turing contribuì in maniera fondamentale allo sviluppo di alcune branche della matematica come la teoria degli algoritmi e della calcolabilità, che adesso sono utilizzate indirettamente o direttamente da ognuno di noi nella vita di tutti i giorni, quando utilizziamo una nostra qualsiasi appendice elettronica più complessa di una coppia di transistor.

Turing fu anche uno dei principali scienziati a gettare le basi della crittoanalisi moderna, in particolar modo durante la seconda guerra mondiale, quando contribuì attivamente alla decifrazione del codice utilizzato dai tedeschi per scambiarsi le informazioni, generato dalla macchina  “Enigma”, i cui codici erano considerati fino ad allora impossibili da decifrare.

Naturalmente, come molti personaggi con caratteristiche fuori dal comune, Alan Turing non faceva molto caso alle convenzioni e ai conformismi, né dal punto di vista comportamentale in pubblico, né tantomeno nella sua vita privata.

Motivo per cui, nella illuminata e aperta Inghilterra degli anni ’50, venne processato per omosessualità e condannato alla castrazione chimica, tema caro ad alcuni esponenti dell’attuale governo italiano in carica (a quanto pare illuminati anch’essi…).

Le conseguenze inevitabili della esecuzione della sentenza di castrazione chimica (ebbene si, la applicarono) portarono uno dei più incomparabili geni del novecento a suicidarsi, cosa che fece utilizzando un metodo assolutamente in linea con il suo essere anticonvenzionale: appassionato (o, per meglio dire, ossessionato) fin da bambino dalla favola di Biancaneve e i sette nani, iniettò una congrua dose di cianuro di potassio in una mela, e, esattamente 56 anni fa, per festeggiare il suo quarantaduesimo compleanno, la morsicò.

Il 10 settembre 2009 il governo Britannico ha porto le sue scuse formali ad Alan Turing (il quale, dall’empireo dei matematici immortali, non voglio neanche pensare che cosa avrà potuto farci, con quelle scuse …)

E, non a caso, il padre dell’informatica moderna, e dell’intelligenza artificiale ci diceva:

“A man provided with paper, pencil, and rubber, and subject to strict discipline, is in effect a universal machine”

ah, quasi dimenticavo: leggetevi questo bellissimo articolo, che mi ha dato lo spunto per annoiarvi con questo post

Entscheidungsproblem

(purtroppo non) Lo incontrai lungo le scale, ma come se

settant’anni portati meravigliosamente 🙂