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Archive for the ‘tecnologia’ Category

la libertà non è uno spazio libero

come diceva Giorgio Gaber.

La frase mi è venuta in mente a seguito dell'”accerchiamento internazionale” (frase detta dal nostro (?!?) Ministro degli Esteri a proposito dell’arresto a Londra di Julian Assange), che ha visto, in sequenza:

  • La chiusura da parte delle Poste Svizzere del conto corrente aperto (e pagante) per raccogliere fondi pro Wikileaks
  • La chiusura del conto Wikileaks da parte di Paypal, seguita da una riapertura “a metà” (ergo è aperto ma non ci si possono versare soldi …)
  • La chiusura del conto da parte di Mastercard
  • La chiusura da parte di VISA
  • La rimozione da internet del dominio Wikileaks.org da parte di EveryDNS
  • La rescissione del servizio di data hosting da parte di Amazon
  • La richiesta di estradizione da parte degli USA

per un crimine commesso da cittadino australiano infrangendo una supposta legge svedese (dato che il “sex by surprise” di cui è accusato Assange pare che non sia chiaramente definito neanche in Svezia).

Sullo scoop di Wikileaks  avevo espresso qualche perplessità qui, dato che la stragrande maggioranza delle rivelazioni sembrava tratta da GrazieArCazzo.com, ricalcando a pié pari i luoghi comuni derivati dai titoli dei giornali che il nostro (?!?) Presidente del Consiglio chiamerebbe  “comunisti”, ma questa caccia alle streghe  globale che sta avvenendo è degna del peggior maccartismo.

A questo punto, citazione per citazione,  non posso che riportarne una da parte di uno dei principali esponenti del giornalismo e delle libertà individuali in internet, Jeff Jarvis:

“I can use Visa and Mastercard to pay for porn and support anti-abortion fanatics, Prop 8 homophobic bigots, and the Ku Klux Klan. But I can’t use them or PayPal to support Wikileaks, transparency, the First Amendment, and true government reform.”

Comete

viste da vicino, a beneficio di chi le pensasse come stelle con la coda.

Sicuramente saranno meno immaginifiche, ma a mio avviso sono altrettanto evocative.

Ecco qui le foto della conoscenza quasi biblica fra la sonda americana Deep impact e la cometa “Hartley 2”:

(tutte le foto da: NASA/JPL-Caltech/UMD)

qualche numerello interessante (ma anche no)

ho trovato tramite tiragraffi, inesauribile fonte di cose interessanti,  questa statistichina su ciò che è internet ad oggi.

Guardatevela, merita davvero:

Apple Special Event: dietro le quinte

Pare che, a valle dell’Apple special event del 1 settembre, Steve Jobs abbia presentato “the ultimate solution” all’annoso problema di ricezione che ha iPhone 4.

In questo video i dettagli:

( da dieci alla meno nove)

Categorie:humour, tecnologia

bananas

è l’unico commento possibile a fronte degli emendamenti approvati nel Ddl sulle intercettazioni, altresì noto come “Legge Bavaglio”.

Ma consoliamoci, come aveva brillantemente fatto notare il vice ministro dello sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Paolo Romani l’11 marzo 2010 alla Camera dei Deputati, durante “internet è libertà”, l’incontro con Lawrence Lessig organizzato da Capitale Digitale, “… su youtube il porno non si trova, io l’ho cercato spesso, per vedere se era vero che non ci fosse” (lo potete sentire qui, a 2:29:01).

ergo, come si diceva una volta “la Cina è vicina”, ma in tutt’altro senso che allora …

p.s. ho 48 ore per smentire, altrimenti dovrete prestarmi 12500 euro, o portarmi le arance …

… 98 anni fa …

… nasceva Alan Turing, ovvero colui che, con il cosiddetto “Test di Turing”, ipotizzò il concetto di “macchina pensante”, definendo per primo, di fatto, le basi dell’intelligenza artificiale.

Turing, fra l’altro, nella sua non lunga vita (morì suicida nel 1954), fu uno dei principali matematici del novecento,  dimostrando l’impossibilità di uno dei più importanti problemi matematici del novecento (il Secondo Problema di Hilbert o “Entscheidungsproblem“, problema della decidibilità dei sistemi matematici) concependo, nel 1936, la Macchina di Turing, una macchina a stati finiti capace di rappresentare con ogni funzione calcolabile.

Turing contribuì in maniera fondamentale allo sviluppo di alcune branche della matematica come la teoria degli algoritmi e della calcolabilità, che adesso sono utilizzate indirettamente o direttamente da ognuno di noi nella vita di tutti i giorni, quando utilizziamo una nostra qualsiasi appendice elettronica più complessa di una coppia di transistor.

Turing fu anche uno dei principali scienziati a gettare le basi della crittoanalisi moderna, in particolar modo durante la seconda guerra mondiale, quando contribuì attivamente alla decifrazione del codice utilizzato dai tedeschi per scambiarsi le informazioni, generato dalla macchina  “Enigma”, i cui codici erano considerati fino ad allora impossibili da decifrare.

Naturalmente, come molti personaggi con caratteristiche fuori dal comune, Alan Turing non faceva molto caso alle convenzioni e ai conformismi, né dal punto di vista comportamentale in pubblico, né tantomeno nella sua vita privata.

Motivo per cui, nella illuminata e aperta Inghilterra degli anni ’50, venne processato per omosessualità e condannato alla castrazione chimica, tema caro ad alcuni esponenti dell’attuale governo italiano in carica (a quanto pare illuminati anch’essi…).

Le conseguenze inevitabili della esecuzione della sentenza di castrazione chimica (ebbene si, la applicarono) portarono uno dei più incomparabili geni del novecento a suicidarsi, cosa che fece utilizzando un metodo assolutamente in linea con il suo essere anticonvenzionale: appassionato (o, per meglio dire, ossessionato) fin da bambino dalla favola di Biancaneve e i sette nani, iniettò una congrua dose di cianuro di potassio in una mela, e, esattamente 56 anni fa, per festeggiare il suo quarantaduesimo compleanno, la morsicò.

Il 10 settembre 2009 il governo Britannico ha porto le sue scuse formali ad Alan Turing (il quale, dall’empireo dei matematici immortali, non voglio neanche pensare che cosa avrà potuto farci, con quelle scuse …)

E, non a caso, il padre dell’informatica moderna, e dell’intelligenza artificiale ci diceva:

“A man provided with paper, pencil, and rubber, and subject to strict discipline, is in effect a universal machine”

ah, quasi dimenticavo: leggetevi questo bellissimo articolo, che mi ha dato lo spunto per annoiarvi con questo post

Entscheidungsproblem

iFollie collettive …

oggi è stato il cosiddetto “iPad day”.

e, come diceva il saggio “a picture worths more than thousand words”

quando avrò capito il senso dell’oggetto in questione, forse potrò esprimere un’opinione.

Ora come ora mi sembra davvero una follia collettiva …

sta diventando un lavoro (ovvero del proliferare delle informazioni online)

snapshot quotidiano dal mio lettore di feed:

Ma si può ? E la cosa divertente (fra virgolette) è che, su un mucchio di siti, trovo le stesse cose duplicate, soprattutto quando si parla di tecnologia e, più in generale, di information technology e web. Dove per duplicate, intendo LETTERALMENTE duplicate, ergo la stessa informazione, con lo stesso testo, dalla stessa fonte.

Passi quando questo succede su blog di persone fisiche (che, appunto, “rebloggano” [termine orribile], incluso me, post, e più in generale informazioni che li hanno in qualche modo colpiti, ma la maggioranza delle volte questo accade su pagine specializzate del settore (TechCrunch e Gizmodo versione USA, per fare due esempi blasonati).

L’impressione è che ci sia una rincorsa (come peraltro è da sempre) alla “notizia”, soprattutto in settori in cui, proprio grazie alla disponibilità delle informazioni online, non ce ne sarebbe al necessità: se voglio le statistiche sulle pre-vendite dell’iPad, le posso trovare direttamente sul sito della Apple, senza che queste vengano rilanciate esattamente nella stessa forma, e senza nessuna considerazione aggiuntiva (ergo senza nessun valore aggiunto), da siti che si rivolgono, di fatto, allo stesso bacino d’utenza che si alimenta delle informazioni tecniche direttamente alla fonte.

Ergo: cui prodest ?